domenica 23 dicembre 2012

LA BAMBINA DEI MIEI SOGNI

Pastelli su cartoncino  (35 x 50)


L'innocenza
dei bambini
ci ricorda
che il mondo
sarebbe 
molto 
più bello
se continuassimo
a vederlo
con i loro occhi.

(A.M.)


sabato 22 dicembre 2012

Il ragno pittore

Pastelli su carta  (10 x 15)


Si sa che alcuni animali hanno nei loro cromosomi delle tendenze artistiche.
I ragni ad esempio sono bravissimi a confezionare delle tele dalle maglie geometricamente perfette che utilizzano per catturare le loro prede che poi mangeranno con calma.

Un ragno invece fin dalle prime tele che confezionava, tendeva ad esprimere qualcosa di più profondo. Più che catturare le sue prede con le sue tele cercava di catturare qualcosa che lo colpiva di ciò che si trovava intorno. Per farlo, una volta confezionata la tela, invece di aspettare nascosto al centro o in un altro punto che la preda cadesse nella sua rete, continuava a confezionarla finché non diveniva la maglia tanto stretta da trasformarsi in una superficie su cui si poteva anche dipingere.
Di lì a poco, scoperto il modo di tirare fuori i colori, iniziò anche a dipingere.

Ritratti di ragni intenti ad aspettare nelle loro tele, mosche in volo che si avvicinano, ed altre immagini del suo piccolo mondo di ragno che però esprimevano profondità e punti di vista significativi.

Ma nessuno può vivere senza mangiare: nemmeno un ragno con la passione per la pittura.

Fortuna volle che le opere esposte fossero notate da un’ape regina in volo con tutto lo sciame verso il nuovo alveare. Rimasta estasiata da alcune tele, decise di acquistarle in cambio di miele e pappa reale. Il povero ragno affamato non poté rifiutare.

Da quel giorno la voce si sparse per tutto il circondario e molti animali iniziarono ad acquistare le tele del ragno.

Il ragno visse molto a lungo e fu molto felice perché fece ciò che sentiva dentro e non fu costretto a vivere imprigionato nel suo destino.



( da Fra' Tante Storie ed Altre ancora, pubblicato su www.fratantestorieedaltreancora.blogspot.com e su www.friarmanystoriesandmanymore.blogspot.com di Bruno Mattu)

La chiocciola con l'ombrello

Pastelli su carta  (10 x 15)



Si sa che gli animali a volte vorrebbero esprimere una particolare sensibilità d’animo che spesso la loro condizione di vita stretta tra il bisogno di cacciare per nutrirsi e il sopravvivere ai tentativi dei predatori di cacciarli non gli consente.
Le chiocciole poi sono degli animali estremamente delicati: quando camminano lo fanno in silenzio lasciando un’umida scia del loro passaggio.
Amano la pioggia, infatti durante e dopo i temporali escono fuori dalle loro case e camminano felici sul terreno bagnato.

Però può capitare che a qualcuna di loro non piaccia bagnarsi quando cammina per le gocce che le cadono dall’alto.
In particolare una chiocciola che per ripararsi dalle gocce che le cadevano sugli occhi dalle foglie alte sotto le quali si trovava a passare, le venne l’idea di costruirsi un ombrello, un bellissimo ombrellino colorato. Non chiedetemi come fece, dato che non lo so neanche io.


Quando le altre chiocciole la videro ripararsi sotto l’ombrellino colorato che teneva con la bocca, risero e la additarono con disprezzo : non poteva essere una di loro se non si uniformava ai comportamenti e voleva ad ogni costo esprimere una propria personalità.

Si sa che dopo la pioggia le chiocciole escono fuori e camminano sui prati alla ricerca di erba fresca da mangiare.
Lo sanno anche i contadini che dopo i temporali che a volte gli rovinano i raccolti, escono con grandi sacchi a raccogliere chiocciole da fare al sugo o in brodo senza nemmeno fare molta fatica.

I contadini sono ben contenti quando possono faticare meno. Sempre curvi sui campi a zappare e a lavorare la terra per raccolti che ogni tanto sono scarsi o non arrivano.

Un contadino che era uscito dopo il temporale con il suo sacco da riempire, vi aveva già infilato molte chiocciole, quando improvvisamente si imbattè nella chiocciola con l’ombrellino: vi lascio immaginare il suo stupore.

Esiste un detto a proposito del contadino: scarpa grossa e cervello fino.
Spesso i detti dimenticano i sentimenti che provano le persone, limitandosi a etichettarle come fossero bottiglie da tenere dietro le vetrine.

Quel contadino si rese conto di essere davanti ad un animale che esprimeva una propria personalità. Spesso le persone non badano agli animali che hanno davanti, li prendono e se li cucinano come fossero già pietanze buone solo da mangiare.
Quel contadino si commosse di fronte a quella chiocciola così raffinata e a dispetto della sua pancia vuota e del suo stomaco che già borbottava, invece di continuare a raccogliere chiocciole, decise di vuotare il sacco e lasciò liberi tutti quegli animaletti che aveva già catturato.

Le altre chiocciole da quel giorno impararono ad esprimere anche le loro vene artistiche confezionandosi tanti ombrellini colorati.

Se tante volte capitate da quelle parti in un giorno di pioggia in pieno autunno non stupitevi  di trovare tanti colori nel verde dei prati, non sono i fiori, ma gli ombrellini delle chiocciole che vi  passeggiano in mezzo.


( da Fra' Tante Storie ed Altre ancora, pubblicato su www.fratantestorieedaltreancora.blogspot.com e su www.friarmanystoriesandmanymore.blogspot.com di Bruno Mattu)

Fra' Tante Storie

Pastelli su carta (10 x 15)


C’era una volta un frate che viveva in un convento insieme ad altri frati e quando usciva per le strade del paese per fare delle compere, veniva sempre contornato dai bambini che attirava come mosche al miele raccontando loro delle storie, alcune più lunghe, altre più corte.
I bambini si divertivano molto a sentire queste storie.

Alcune di queste mi è capitato di sentirle raccontare anche io quando ero bambino e ancora quasi me le ricordo.
Provo a raccontarle anche a voi che spero non me ne vogliate se vi stancate a sentirle perché le trovate un po’ superate.


( da Fra' Tante Storie ed Altre ancora, pubblicato su www.fratantestorieedaltreancora.blogspot.com e su www.friarmanystoriesandmanymore.blogspot.com di Bruno Mattu)

Il Rospo con la cravatta

Pastelli su carta  (10 x 15)


Nello stagno tuttoilmondo vivevano un mucchio di creature, alcune più grandi, altre più piccole, ognuna di esse conduceva la sua esistenza cercando di non farsi mangiare e di mangiare a sua volta per non morire di fame.
In questo garbuglio di esistenze intrecciate nel ciclo della vita, la storia che mi trovo a raccontare ha dell’incredibile per la circostanza dello strano abbigliamento.
In questo stagno in cui i rospi conducevano la loro esistenza gracidando e mangiando libellule, mosche ed altri insetti, un giorno uno di loro guardandosi meglio nello specchio d’acqua da sopra una foglia, notò che per distinguersi dalla moltitudine dei rospi ai quali somigliava fin troppo e per darsi un tono di eleganza che ne avrebbe messo in evidenza il carattere aristocratico,  era il caso che si procurasse un elemento d’abbigliamento.
Si confezionò con le proprie zampe, non senza dover superare molteplici difficoltà, una cravatta con una foglia stretta e lunga, improvvisando un nodo improbabile a memoria, dato che tempo prima gli era capitato sotto gli occhi un brano di un foglio di una rivista in cui da una foto si intravedeva una cravatta.

Quando si avvicinò agli altri rospi, tutti presi a cacciare per cena, quasi non lo notarono. Poi accortisi della particolarità, iniziarono a gracidare sempre più forte, divertiti dalla buffezza dell’idea. A memoria di rospo non se n’era mai visto uno che portasse la cravatta. Per giunta questa sembrava anche lunga, tanto che arrivava a toccare il suolo tra le zampe di chi la indossava.

Si sentiva soddisfatto della figura che faceva e non gli importava se il gracidare che si sentiva intorno era di divertito scherno: sicuramente una rospa si sarebbe sentita molto più attratta da un rospo così elegante.
Tutte queste congetture quasi gli facevano dimenticare che era già ora di cena. Gli altri rospi si erano già da tempo scelti i posti intorno allo stagno e avevano teso le loro trappole con le lingue e avevano già divorato diversi insetti. Se non voleva restare a bocca asciutta era il caso che si desse anche lui da fare, tanto più che il suo stomaco aveva già iniziato a brontolare.

Si scelse un posto e vi si appostò con tutta la sua cravatta che gli cadeva sui piedi, con calma si predispose all’attesa.
Dopo un po’ una mosca si avvicinò, lui fece per spiccare il salto per afferrarla al volo, ma la cravatta che aveva tra le zampe lo fece incespicare e invece di saltare in alto, si ritrovò a rotolare giù fin dentro lo stagno.
Quando uscì dall’acqua tutto grondante e livido per la brutta figura, oltre il gracidare divertito di tutta l’allegra brigata di rospi e rospe dello stagno, si dovette pure sorbire il ronzare eccitato degli insetti.
Non solo la mosca che aveva mancato, ma anche altri insetti, generalmente prede impotenti, si facevano beffe della sua cravatta.

Dopo quel giorno, che difficilmente si sarebbe dimenticato, nello stagno non si vide più nessun rospo con la cravatta.


( da Fra' Tante Storie ed Altre ancora, pubblicato su www.fratantestorieedaltreancora.blogspot.com e su www.friarmanystoriesandmanymore.blogspot.com di Bruno Mattu)

La rappresentazione dell'Arte

Pastelli su carta  (25 x 35)

L'artista
rappresenta
ciò che vede,
ma anch'essa
fa parte dello scenario
che sta riportando
sulla tela
e ne lascia l'impronta.

Le Finestre

Pastelli su carta (25 x 35)

Le finestre
che si aprono
sul mondo
la sera   
fanno paura
più   
dei cattivi   
delle favole
che ci racconta
la mamma
prima    
di andare a letto.

(da "IMPRONTE" - Collana Nuove Voci - Edizioni Il Filo - Roma - Febbraio 2004, pag 51)


The windows
that open
the world
the evening
scary
more
of bad
fairy tales
which tells us
mom
first
going to bed.


(from "FOOTPRINTS" - Necklace New Items - The Wire Editions - Rome - February 2004, p. 51)

La Giostra

Pastelli su carta  (25 x 35)

 La giostra
dove sono salito
oggi
era bella:
c'erano
macchine
cavalli
e carrozze,
aerei
treni
e animali fantastici.

La mia mamma
mi salutava
sorridente
mentre ci stavo
sopra.

Ma erano tutti fermi
nei loro movimenti
fissi
e sapevano solo
girare in tondo
e nemmeno
tanto a lungo.


(da "IMPRONTE" - Collana Nuove Voci - Edizioni Il Filo - Roma - Febbraio 2004, pag 56)



the carousel
where I rode
today
she was beautiful:
were
machines
horses
and carriages,
aircraft
trains
and fantastic animals.

My Mom
greeted me smiling
while I was on it.

But they were all still
fixed in their movements
and they knew only
going in circles
or even
for so long.


 (from "FOOTPRINTS" - Necklace New Items - The Wire Editions - Rome - February 2004, p. 56)


sabato 8 dicembre 2012

NATURA MORTA CON MELOGRANO

Pastelli su carta  (35 x 25)

Il sapore della vita
colora il tempo
e macina ricordi
che restano impressi
nitidi.

L'INNOCENZA

Pastelli su carta (35 x 25)



Quando si presenta
sembra smarrita,
ma disarma
con la sua profondità.


CASTELLI DI SABBIA

Pastelli su carta (35 x 25)

I castelli di sabbia
abbandonati
il pomeriggio
perdono
poco a poco
i loro granelli
al vento.


La mattina
li sorprende
quasi informi
cumuli di sabbia
anonimi


i bambini che tornano
non li riconoscono.

(da "Impronte" - B.M. edizioni "Il Filo", febbraio 2004, pag 33)